Trattamento locale nelle sintomatologie dolorose di origine muscolo-scheletriche quali: cervicalgie, dorsalgie, lombalgie, lombosciatalgie, periartrite scapolo-omerale, esiti di interventi chirurgici di natura ortopedica, allo scopo di ridurre più velocemente il dolore muscolo-scheletrico.
Il numero di dispositivi EQUILIBRION per il trattamento del dolore è di 2-3 dispositivi (in funzione della estensione dell’area interessata dal dolore) secondo le indicazioni dello specialista che segue l’approccio ‘Sensory Areas Targeting’ (SAT). Esso prevede una fase preliminare di formazione dello specialista, necessaria per acquisire le competenze per determinare la migliore applicazione configurazione delle zone bersaglio (target) dei dispositivi Equilibrion identificate come sedi di ottimale risposta senso-motoria (sensory areas).
Questo approccio è finalizzato all’ottimizzazione della risposta sensoriale del paziente, grazie a una definizione accurata delle aree ottimali e a un posizionamento preciso dei dispositivi.
Studi clinici condotti in ambito di terapia del dolore nocicettivo.
I pazienti erano affetti da diverse tipologie di dolore nocicettivo a livello muscolare locale. Per la valutazione clinica dei risultati i pazienti sono stati divisi in due gruppi A e B da n. 77 pazienti.
Il gruppo A è stato trattato con placebo consistente in un dispositivo con un substrato realizzato con comune garza di cerotto medicale e direttamente applicato alla cute nella zona bersaglio secondo le mappature tipiche per il trattamento del dolore nocicettivo (si vedano le mappature di applicazione di seguito illustrate).
Sono state approntate le schede di valutazione soggettiva del dolore nocicettivo secondo la scala La NPRS (o scala NRS) è una scala unidimensionale a 11 punti che valuta l’intensità del dolore nell’adulto. La scala è composta da una linea orizzontale, con un intervallo che va da 0 a 10, corrispondenti rispettivamente a “nessun dolore” pari al livello 0 e “peggior dolore immaginabile” pari al livello 10. Il paziente indica l’intensità del proprio dolore verbalmente o disegnando un cerchio sul numero che meglio lo descrive.
I pazienti trattati esprimevano pertanto la valutazione del dolore nocicettivo in base alla scala NRS sul proprio questionario prima dell’applicazione del dispositivo e dopo 40 minuti dalla applicazione del dispositivo.
I risultati di sintesi relativi al Gruppo A (con placebo) e al Gruppo B (no placebo) sono illustrati di seguito.
Gruppo A con placebo
- Numero complessivo pazienti trattati: 18
- Indicazione livello su scala NRS del dolore percepito pre-applicazione: 4.78 (media), 1,11 (dev.standard)
- Indicazione livello su scala NRS del dolore percepito post-applicazione: 4,67 (media), 1,08 (dev.standard)
- Percentuale dei pazienti che non hanno riscontrato alcuna variazione su scala NRS: 88,9%
- Massima variazione su scala NRS riscontrata: 1
I risultati di sintesi relativi al Gruppo B (no placebo) e al Gruppo B (no placebo) sono illustrati di seguito.
Gruppo B no placebo:
- Numero complessivo pazienti trattati: 59
- Indicazione livello su scala NRS del dolore percepito pre-applicazione: 4,97 (media), 1,54 (dev.standard)
- Indicazione livello su scala NRS del dolore percepito postapplicazione: 3,87 (media), 1,93 (dev.standard)
- Percentuale dei pazienti trattati che non hanno riscontrato alcuna variazione su scala NRS: 33,9%
Massima variazione su scala NRS riscontrata: 4
I potenziali d’azione e la percezione del dolore
Il dolore può essere classificato in nocicettivo quando vi sia una attivazione diretta dei recettori della nocicezione, neuropatico quando ad essere interessato è il sistema nervoso centrale e/o periferico, psichico e misto. Le terminazioni nervose nocicettive sono formate da recettori specializzati che sono in grado di trasformare l’energia associata a degli stimoli meccanici, termici o chimici in una variazione del potenziale di membrana, realizzando i potenziali d’azione grazie all’attività dei canali sodio voltaggio-dipendenti. In forma di “treni” d’onda, i potenziali d’azione procedono per le vie afferenti al SNC.
Quando la depolarizzazione dei nocicettori è causata da una lesione periferica dei tessuti, la conseguente produzione del potenziale d’azione è in grado di provocare localmente il rilascio di neuropeptidi dalle stesse terminazioni nocicettive che provoca localmente la degranulazione dei mastociti, stimolando il processo infiammatorio attraverso mediatori chimici come l’istamina. La presenza di istamina a sua volta è in grado di attivare, in ciclo, gli stessi terminali nocicettivi che aumenteranno, pertanto, la frequenza di emissione dei potenziali d’azione e la conseguente trasmissione del segnale nocicettivo afferente. Quando i nocicettori sono esposti a stimoli ciclici o permanenti (lungo periodo) si produce un potenziamento della risposta agli stimoli nocivi, un fenomeno noto come sensibilizzazione. I nocicettori diventano più sensibili (quindi eccitabili) dai mediatori dell’infiammazione con amplificazione della risposta allo stimolo doloroso (iperalgesia e allodinìa). In tal caso persiste la emissione di potenziali d’azione a bassa frequenza per diversi giorni.
Questo, infatti, è uno dei meccanismi alla base del dolore cronico. Sono di fatto i potenziali d’azione ed il loro meccanismo elettrochimico di generazione (i.e. i canali del sodio e del potassio voltaggio-dipendenti) il bersaglio di molti farmaci, inclusi gli anestetici. Nel trattamento del dolore, gli anestetici locali quali la lidocaina e la procaina operano impedendo la propagazione dei potenziali d’azione lungo i nervi periferici ostruendo il passaggio di Na+ attraverso i canali ionici del sodio, pur se si trovano nella configurazione aperta.